Oakland: l’altra porta della California

Scritto da Elisa

29 Gennaio 2019

Posta di fronte a San Francisco, sulla costa orientale della Baia, Oakland rischia di restare in ombra, eclissata dalla celebre dirimpettaia, rispetto alla quale, detto per inciso, gode d’un clima più aprico e meno nebbioso.

Eppure un viaggio in California risulterebbe mutilo, incompleto, senza una visita a questa città frizzante, eccentrica, multietnica.

Lo conferma, ultimo di una serie di illustri riconoscimenti (Forbes, Travel+Leisure, Sunset), l’inclusione tra le migliori 28 destinazioni mondiali selezionate dal prestigioso National Geographic Traveler 2019, unico centro urbano statunitense insieme a Kansas City, sotto la categoria cultura.

Oakland, in virtù di un cosmopolitismo congenito (vi si parlano 125 lingue), risalente alla seconda metà dell’800, quando la Frisco Bay rappresentava il principale scalo portuale al mondo.

Febbrile per la Corsa all’Oro, che richiamava genti e pionieri d’ogni dove, ed essa fu prescelta come capolinea della ferrovia transcontinentale, così da divenire il primo porto commerciale in tutto il West.

Oggi ferve d’una vita culturale invidiabile: percorsi enogastronomici internazionali (è la migliore meta culinaria d’America, secondo Travel Channel), locali alla moda, vita notturna, moderni musei, concerti, festival artistici.

Vale davvero la pena di attraversare il panoramico Bay Bridge, che si supera in appena un quarto d’ora, per scoprire una piccola metropoli, a misura d’uomo, squisita e accogliente, i cui hotel, per inciso, costano meno che a San Francisco.

Storia e architettura

Il comune di Oakland organizza un walking tour gratuito, di 90 minuti, che fornisce una prima infarinatura generale sulla storia cittadina.

Il suo nucleo germinale s’individua al Peralta Hacienda Historical Park, dal nome del ranch donato dal governo spagnolo, nel 1772, al soldato e colono Luis María Peralta.

Questi ribattezzò la tenuta encinal, ovvero “querceto”, divenuto Oakland (terra delle querce) in inglese.

Qui si trasferì, da San Francisco, la famiglia di Jack London, quando il futuro scrittore era ancora un studente e trascorreva molti pomeriggi a leggere all’Heinold’s First and Last Chance Saloon, locanda per marinai, di fronte al molo, rimasta uguale al 1883, anno di fondazione.

Un intero quartiere è intitolato a London, come la sua piazza nevralgica, dove s’ammira una replica della cabin in cui abitava nel Klondike.

A livello architettonico, pregevolissimi il Preservation Park, distretto di 16 residenze storiche, di fine ‘800, sparse tra splendidi giardini, e il Tempio Mormone, ieratico e imponente.

Cucina

Tutte le riviste specializzate concordano nell’indicare in Oakland una delle migliori destinazioni gastronomiche degli USA, grazie a un’offerta culinaria molto varia, espressione di un sostrato etnico composito, e alla presenza di chef d’alto lignaggio, come i discepoli di Chez Panisse,

I succulenti dim sum del Peony Seafood Restaurant, a Chinatown, i formidabili food truck (imperdibili Tacos Sinaloa) i sostanziosi mac&cheese di Homeroom, il celebre panino al pollo servito sul assi da stiro al Bakesale Betty, l’ottima margherita di Pizzaiolo, annoverata tra le 50 migliori d’America nella classifica di The Daily Meal, compongono un potpourri di sapori invitante.

I ristoranti più amati dai local sono Yoshi’s, BayWolf e Scott’s Seafood, mentre il Commis di James Syhabout esibisce due stelle Michelin.

Al Market Hall si possono fare compere gourmet.

Vino e birra

Oakland è edonista, gaudente e indulge volentieri, con finezza e tatto, ai piaceri della vita, a partire dal buon bere.

Apriamo col vino. La Napa Valley dista solo un’ora di auto, e le cantine urbane di Oakland selezionano i migliori vigneti, così da vantare bottiglie di zinfandel e syrah tra i più rinomati della California.

L’Oakland Urban Wine Trail, pedonale, e l’East Bay Winery Bycicle Tours, ciclistico, inanellano in comodi itinerari le migliori vinerie cittadine, ospitate in magazzini ampi, luminosi, restaurati all’insegna di un design graffiante e giovanile.

Un bosco alle porte di Oakland

Non c’è bisogno di percorrere molta strada, da Oakland, per incontrare una vera foresta, selvaggia, intricata.

Sulle colline alle sue spalle, dove sorge anche il Chabot Space Center, il Redwood Regional Park il più ampio lacerto di bosco a sequoia sempreverde, bioma tipico della West Coast tra California e Oregon, rimasto nella Bay Area.

Umettati dalla nebbia marina, gli alberi prosperano in una penombra densa di umori silvestri, s’innalzano, erti e prosperi, raggiungendo stature, per loro consuete, di 40-50 metri d’altezza. Una fuga nella natura a portata di mano

*tratto da Alidays tour operator

 

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