Incredibile India!! Ma veramente incredibile…

Alashan Viaggi Verona - Incredibile India

Scritto da Roby

2 Ottobre 2020

Eccomi pronto, valigia fatta e tante aspettative ed incognite per questo mio primo viaggio in India. Da molti anni volevo “affrontarlo” ma per un motivo od un altro ho sempre rimandato. Stavolta no, si parte e dopo un comodo volo diretto si arriva a Delhi.

Mamma mia che traffico!!! Ma che colori, che profumi, e le persone? Bellissime, hanno proprio dei visi e dei lineamenti particolarissimi. Bene, l’impatto è più che positivo e dopo il primo pasto (piccante) già sono contentissimo della mia scelta. Certo è un’India “facile (ne siamo sicuri??), La più turistica (poi vedremo). Tutto, dalle guide straordinarie e un pochino logorroiche (io che vorrei vedere ed assaporare tutto, fare mille foto, sono “costretto” ad ascoltare tutte le spiegazioni tra l’altro molto interessanti), alla curiosità e sorrisi della gente, all’ordinato caos nelle strade, alle scimmie sui cavi elettrici, tutto mi affascina da subito e mi chiedo cosa mi attenderà domani.

Proseguono e si susseguono le visite di palazzi e forti meravigliosi ( dal city palace di Udaipur sulle sponde di uno dei laghi della “città bianca” , al forte Meherangarh della splendida Jodhpur, la “città blu” senz’altro la mia preferita di tutto il viaggio, a quello di Junagarh a Bikaner), di templi che richiedono spostamenti in auto tra paesaggi unici e strade altrettanto “uniche” (due tra tutti il tempio di Ranakpur, un gioiello che lascia senza fiato in mezzo a natura e foreste. Ed il famoso forte Amber di Jaipur , la “città rosa”, con la salita in elefante, divertente e fortunatamente tranquilla anche per il pachiderma). Ma tutte queste “meraviglie” sono niente se tutto attorno non ci fosse l’india con la sua vita quotidiana, la precarietà di ogni azione, l’incertezza che tutto possa andare avanti in un mondo che ha dell’incredibile. Strade dissestate, stazioni strapiene di persone, treni e bus che non arrivano e poi…poi tutto si “aggiusta” e come d’incanto vengono rispettate visite, tempi e soggiorni. Ma come fanno?? Certo i milioni di dei ai quali si rivolgono quotidianamente fanno la loro parte, e per questo riuscire ad “infilarsi”, se invitati o se veramente si “crede” un pochino alla religione induista, ad una delle innumerevoli cerimonie che ovunque si svolgono tra fiori, colori, offerte, preghiere, è un’esperienza che sarà impossibile dimenticare.

Le sere sono magiche, brusio di famiglie vocianti, mercati sempre aperti, luci delle città e candele dei villaggi più piccoli…piatti e cene da leccarsi i baffi (i primi giorni, poi si inizia a “sognare” qualcosa di più europeo ma va bene così) e comodi hotel dove il riposo trova sogni di dei buoni e meno buoni.

Decine di foto al palazzo del vento ed al Taj Mahal. Ma è veramente così meraviglioso?? Si anche perchè quel giorno un cielo dalle sfumature di vari colori tra sole e pioggia ha regalato immagini uniche.. Ma molte più foto alle persone, ai loro abiti sgargianti ed alle mucche e bovini vari che sembra facciano apposta a mettersi in posa nelle posizioni e luoghi più strani 🙂

Una menzione speciale ai bimbi della scuola di Dausa, un villaggio rurale fuori dal tempo, che il tour operator ha inserito per colpire dritto al cuore con una freccia di serenità e voglia di tornare ad essere felici con niente, a parte i sorrisi e la curiosità, ciò a cui non siamo più abituati.

Visitiamo e ci fermiamo in due piccole città, Orchha e Khajuraho, due gioielli di architetture e templi, tra loro distanti 175 km. Che percorreremo in quasi 6 ore di strade piene di buche, di mercati affollati, di paesaggi naturali, di guadi, di mandrie e di sorpassi contromano.. Ma all’arrivo la sorpresa di una lezione di yoga regalata il mattino dopo…che emozione 🙂

E poi si parte per Varanasi, la città sacra, la città santa , l’antica Benares, che tutti accoglie e che “stranisce” con le sue tradizioni e contraddizioni, la regina sul gange che in questi giorni e’ cosi’ pieno d’acque da straripare in città ed allagare tutto. Non pioveva cosi’ a lungo da 100 anni, che fortuna!! Ma che atmosfera, in qualsiasi altro luogo del mondo sarebbe un disastro, una calamità, ma in india no, come detto prima, esiste un qualcosa che tutto fa andare a posto e quindi le persone mettono un baldacchino più alto per vendere le candele sacre, trascinano le bici anziché pedalare, approfittano per lavare meglio le stoviglie di casa, aspettano.

Il tempo è relativo, certo per noi è tutto impensabile ma non siamo certo indiani e il “disagio” ci sconvolge, ci turba, ci innervosisce e fa paura, a meno che non siamo stati almeno una volta in India, dove tutto quello che accade di strano è incredibilmente “normale”.

 

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